- LATTOFERRINA La Lattoferrina, conosciuta anche come lattotransferrina o lactoferrina, è una glicoproteina multifunzionante, ferro-legante, appartenente alla famiglia delle transferrine, originariamente identificata nel latte bovino e successivamente isolata dal latte umano e bovino. Si trova fisiologicamente anche nel sangue, così come in alcune secrezioni (lacrime, sperma, secrezioni vaginali, sudore). La lattoferrina svolge ruoli diversi nell'immunità innata e numerosi studi sembrano dimostrare proprietà antitumorali, antivirali, antimicotiche e antibatteriche. Per molti anni queste attività sono state attribuite alla capacità della lattoferrina di sequestrare il ferro privando così gli agenti patogeni e virus: l'azione antivirale della lattoferrina è data infatti dalla sua capacità di legarsi ai glicosaminoglicani delle membrane cellulari. In questo modo previene l'ingresso dei virus nella cellula, garantendo un arresto dell'infezione fin dagli stadi iniziali. Questo meccanismo si è dimostrato efficace nei confronti dei virus: Herpes simplex, Citomegalovirus e virus dell'influenza. Infine la lattoferrina possiede anche interessanti proprietà antiossidanti. Questa glicoproteina agisce da modulatore donando il ferro quando serve e prelevandolo quando è in eccesso, riducendo così il rischio di formazione di specie radicaliche e proteggendo la cellula dall'ossidazione.
- ZINCO Lo Zinco è un oligoelemento essenziale per gli organismi viventi e i loro processi biologici, è presente in tutti i tessuti umani, soprattutto a livello intracellulare. Lo Zinco è un cofattore per oltre 300 enzimi, tra cui la superossido dismutasi, l'alcool deidrogenasi e molte proteasi. Importante risulta la sua azione per il mantenimento della normale funzione del sistema immunitario, infatti è un elemento essenziale per il suo funzionamento, influenzando la proliferazione delle cellule del sistema immunitario e quindi mettendo attivamente in atto il sistema di difesa dell'organismo dall'aggressione di patogeni.
"Lattoferrina e oncologia
Nel campo dell’oncologia la lattoferrina sta riscuotendo notevoli successi. Un esempio è stato lo studio effettuato in Giappone dalla Divisione di Patologia Sperimentale del National Cancer Center Research Institute di Tokio.
In questi studi sperimentali, la lattoferrina bovina (BLF), è stata trovata capace di inibire significativamente i tumori del colon, dell’esofago, del polmone, della vescica e la cancerogenesi nei ratti, quando somministrata per via orale. Inoltre, la somministrazione concomitante con agenti cancerogeni ha provocato una inibizione della carcinogenesi del colon.
E’ in grado di potenziare l’attività degli enzimi di fase II, come il glutatione S-transferasi, e potrebbe avere svolto un ruolo critico nella fase di post-soppressione in uno studio di carcinogenesi della lingua.
Effetti anti-metastatici sono stati inoltre rilevati quando la lattoferrina è stata data oralmente ai topi recanti carcinoma del colon altamente metastatico, con evidente miglioramento in materia di immunità locale e sistemica.
E’ stato trovato un notevole aumento del numero di linfociti T citotossici e delle cellule NK a livello della mucosa del piccolo intestino e le cellule del sangue periferico e questo a sua volta, ha fatto aumentare la produzione di interleuchina 18 (IL-18) e caspasi-1 nelle cellule epiteliali della l’intestino tenue, con possibile conseguente induzione di interferone (IFN)-gamma cellule positive.
In un altro studio viene mostrata l’efficacia della lattoferrina in modelli di tumori multipli: in primo luogo è stato dimostrato che dosi farmacologiche di lattoferrina aumentano la IL-18 nell’intestino (775%, P <0,0001) e nel siero (132%, P = 0.0007). La IL-18, una citochina immunostimolante Th1 è nota per migliorare la citotossicità cellulo-mediata immunitario e inibire l’angiogenesi. La lattoferrina (1000 mg / kg bid x 8 giorni) ha inibito la crescita tumorale dell’80%, superiore alla inibizione intratumorale segnalata in precedenza.
Sia come monoterapia che in combinazione con cisplatino (5 mg / kg), una terapia standard per il tumore del polmone, la lattoferrina ha dato un miglioramento dose-dipendente dell’attività del cisplatino (400 mg / kg) inibendo la crescita tumorale del 90% rispetto al placebo e 83% rispetto al solo cisplatino (P <0,05).
Diversi regimi di associazione sono stati sottoposti a test per valutare i programmi di trattamento alternativo per la sperimentazione clinica. La lattoferrina rappresenta un sicuro e ben tollerato antagonista del cancro.
Un recente articolo ha mostrato un caso in cui la lattoferrina è stata utilizzata nel trattamento del mesotelioma, un tipo di cancro al polmone associato con l’amianto. L’articolo riportava che il paziente aveva assunto semplicemente lattoferrina, vitamina C ed altri integratori riportando non solo benefici ma anche un sensibile miglioramento della patologia, soprattutto quando era aggiunta lattoferrina al programma.
Il risultato finale è stato un recupero abbastanza completo da un tipo di cancro che è estremamente aggressivo.
Lattoferrina e Covid-19
Si stanno diffondendo sempre di più notizie sulla possibile capacità della lattoferina di “prevenire” e “combattere” l’infezione da SARS-Cov-2.
Ma cosa mostrano esattamente gli studi che sono stati fatti? I più recenti sono proprio quelli dell’Università di Roma Tor Vergata e Sapienza.
Lo spunto per iniziare gli studi sulla lattoferrina è stata proprio l’osservazione che i bambini piccoli (che beneficiano ancora degli effetti dell’allattamento) non sviluppano quasi per niente l’infezione da Sars-Cov-2. Questo ha fatto pensare che la responsabile possa essere proprio la lattoferrina, una glicoproteina presente nel latte materno di cui sono note già da tempo le proprietà antivirali.
I primi studi in laboratorio hanno mostrato che la lattoferrina è in grado di interagire con la “spike”, glicoproteina esterna del Sars-Cov-2 impedendogli di entrare all’interno delle cellule.
Dal laboratorio si è passati alla clinica: somministrando ai pazienti affetti da Covid la forma liposomiale pura della lattoferrina si è osservato che i tempi di negativizzazione e la vitalità del virus si riducono.
Un altro importante dato osservato è che la sede di azione della lattoferrina: agisce soprattutto a livello della mucosa nasale, respiratoria e intestinale ossia le parti del nostro corpo in cui il virus si va a moltiplicare.
Quali sono i limiti degli studi fatti? Al momento la ricerca sta osservando i risultati solo su pazienti affetti da Covid quindi che hanno già contratto l’infezione e hanno la malattia in corso. Non ci sono ancora dati circa gli effetti della lattoferrina in termini di prevenzione. Inoltre il campione studiato è costituito da un numero basso pertanto tali dati devono essere confermati anche su una popolazione più ampia. Infine non si tratterebbe di una cura in quanto la lattoferrina non è in grado di uccidere il virus ma è in grado di creare un ambiente sfavorevole al virus.
Gli stessi ricercatori, affermano che, grazie a questi dati incoraggianti, il trattamento con lattoferrina può costituire un ottimo tamponamento alla situazione di emergenza in attesa del vaccino.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Integratori di lattoferrina possono essere assunti anche per lunghi periodi senza controindicazioni particolari e anche in condizioni patologiche.
Essendo la lattoferrina un importante regolatore del ferro, particolare attenzione all’assunzione dovrebbero farla i pazienti affetti da malattie neurodegenerative (Parkinson, sclerosi multipla…) in quanto sono patologie caratterizzate da un alterato metabolismo del minerale: non ci sono, infatti, sufficienti studi che dimostrano l’efficacia o i possibili effetti collaterali di tale integrazione.
Anche i bambini la possono assumere.
Donne in gravidanza o durante l’allattamento, invece, dovrebbero evitarla in quanto non sono stati fatti studi che dimostrano che l’integrazione è priva di rischi.
Oltre alla capacità di legare il ferro, la lattoferrina è anche in grado di legare (anche se con affinità minore) altri metalli come rame e manganese. In caso quindi di assunzione di dosi elevate di lattoferrina può verificarsi carenza di tali minerali.
Al momento non sono note interferenze farmacologiche.
Bibliografia
Int J Mol Sci. 2017 Sep 15. Lactoferrin: A Natural Glycoprotein Involved in Iron and Inflammatory Homeostasis. Rosa L, Cutone A, Lepanto MS, Paesano R, Valenti P."
Le informazioni presenti nella scheda non devono essere interpretate come consulenza medica e non intendono, nè possono sostituire, le prescrizioni mediche.