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Spirometria

Spirometria
Spirometria

La Spirometria è un esame molto semplice che permette di misurare la quantità di aria che una persona può inspirare ed espirare, e il tempo necessario per farlo.

Lo Spirometro è uno strumento che permette di misurare quanto efficacemente e velocemente può avvenire lo svuotamento e il riempimento dei polmoni.

I parametri che vengono valutati sono i seguenti:

  •     CVF (Capacità Vitale Forzata): E’ il volume massimo di aria che può essere espulsa in un’espirazione forzata partendo da un’ispirazione completa.
  •     VEMS (Volume Espiratorio Massimo nel 1° secondo). E’ il volume d’aria espulsa nel primo secondo di un’espirazione forzata, partendo da una inspirazione completa, e permette di misurare la velocità di svuotamento dei polmoni.
  •     VEMS/FVC: il VEMS espresso come percentuale del CVF è un indice clinicamente utile della limitazione del flusso (ostruzione) delle vie aeree.
Il rapporto VEMS/CVF in pazienti adulti normali oscilla tra 70% e 80%; un valore inferiore al 70% indica un deficit ostruttivo e alta probabilità di BPCO.

Il valore del VEMS è influenzato da età, sesso, altezza e razza, ed è più precisamente espresso come percentuale del valore normale predetto (teorico). Esiste una vasta letteratura sui valori di riferimento e si dovrebbero utilizzare quelli appropriati per la popolazione locale.

Perchè si fa la Spirometria per diagnosticare la BPCO?

  •     La Spirometria è necessaria per confermare la diagnosi di BPCO.
  •     Unitamente alla presenza dei sintomi, la spirometria permette di individuare la gravità di BPCO e può indicare il trattamento per lo ogni stadio di malattia.
  •     Un valore normale di spirometria a tutti gli effetti esclude diagnosi di BPCO clinicamente rilevante.
  •     Più basso è il valore del VEMS, peggiore sarà la conseguente prognosi.
  •     Il valore del VEMS diminuisce negli anni e più velocemente nei soggetti affetti da BPCO, rispetto a soggetti sani. La Spirometria è uno strumento utile per il monitoraggio della progressione della malattia, e si raccomanda di eseguirla ad intervalli minimi di 12 mesi.

Le patologie

La patologia ostruttiva si caratterizza per una riduzione sia della FVC che del FEV1. Fondamentalmente è rappresentativa delle forme ostruttive croniche tipo la BPCO, l’asma e l’enfisema polmonare. Un secondo test di reversibilità farmacologica, dopo inalazione di beta-2-mimetici e/o anticolinergici, può permettere, assieme alla clinica, di differenziare tra le varie forme e tutte le varianti intermedie (bronchite asmatica).

La sindrome restrittiva è invece caratterizzata da una riduzione proporzionata tra FVC e FEV1. Tipiche forme restrittive sono tutte le patologie interstiziali polmonari, le forme muscoloscheletriche (cifoscoliosi), gli esiti post infiammatori (cicatrici post specifiche, fibrotoraci) e gli esiti di interventi al torace (lobectomie, pneumonectomia, ecc.). Esami di secondo livello come la capacità di diffusione alveolo-capillare, associati alla radiologia toracica orienteranno a tale riguardo.

Come si può ben comprendere la spirometria può aprire l’orizzonte verso diverse patologie respiratorie e fornire al medico di medicina generale uno strumento professionale semplice ma attendibile per dare spiegazione ai diversi sintomi e segni respiratori. La diffusione dell’esame spirometrico nella medicina di tutti i giorni permetterà di crescere nel medico e nel paziente una coscienza comune sull’importanza di misurare il respiro e di monitorare la propria malattia.

BPCO è la sigla che definisce una malattia delle vie respiratorie: la BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva. Dal nome stesso della malattia si intuisce che è una patologia che coinvolge bronchi e polmoni, che presenta un'ostruzione delle vie respiratorie permanente.
E' una malattia polmonare progressiva, non completamente reversibile, rende difficoltosa la respirazione, mostrando sintomi che vanno da tosse ed espettorato a mancanza di fiato durante sforzi anche modesti.
La BPCO si evolve nel corso di diversi anni e spesso viene diagnostica solo in occasione, ad esempio, di un attacco di bronchite particolarmente forte.

Causa

Il fattore di rischio più importante nella BPCO è il fumo attivo e passivo (sigaretta, pipa, sigaro, e altri tipi di tabacco).
Esistono altre cause quali polveri e agenti chimici (vapori, irritanti e fumi), e cause domestiche di inquinamento da combustibile utilizzato in ambienti poco ventilati. Anche l'inquinamento atmosferico si aggiunge alla quantità di particelle inalate dai polmoni, in questi ultimi anni diversi studi stanno cercando di identificare l'esatta correlazione tra BPCO ed inquinamento atmosferico. Secondo l'OMS, oggi la BPCO è la quarta causa mondiale di morte e nel 1990 era al dodicesimo posto. Questo aumento progressivo sull'impatto globale della BPCO è il risultato dell'aumentato uso di tabacco in Paesi sviluppati ed in via di sviluppo.
Secondo i dati dell'OMS nel 2000 circa 2.74 milioni di persone sono morte di BPCO nel mondo.
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